Invitalia, rilancio delle aree di crisi industriali: riqualificazione e riconversione del Piceno, riforme urgenti per ridurre disuguaglianze e divari economici-sociali
Per anni abbiamo assistito al dramma delle chiusure aziendali. Numerosi distretti industriali, finanziati con risorse pubbliche, sono stati smobilitati e trasferiti all’estero, lasciando intere aree desertificate e migliaia di lavoratori senza occupazione e reddito. Le disuguaglianze sono in forte crescita. Per ridurre i divari economici, occorre ridistribuire la ricchezza, attraverso un lavoro regolare, salari e pensioni dignitose. Il libro propone l’analisi di tutte le iniziative svolte da Invitalia, la nuova Agenzia Nazionale per lo Sviluppo, creata per rafforzare le imprese, sostenere l’occupazione e rilanciare i territori in forte difficoltà economica, in particolare, dichiarati area di crisi industriale. Partendo dal caso concreto, di ri-qualificazione dell’area di crisi Piceno-Val Vibrata, l’intento precipuo è comprendere se le attività svolte da Invitalia, hanno favorito il ricollocamento dei disoccupati. L’analisi è stata limitata alla fascia di lavoratori che al momento del licenziamento avevano un’età anagrafica compresa tra i 42 e 49 anni, considerati maggiormente penalizzati perché troppo giovani per la pensione e obsoleti per lavorare.
La nostra democrazia diventa un contenitore vuoto, se non garantisce la sopravvivenza economica alle famiglie, significa almeno un reddito pro-capite di 20 mila euro annui lordi. La ricerca evidenzia, le contraddizioni presenti nel mercato privato del lavoro, ambiente dominato, in questi anni, da aziende oligopolistiche che hanno scelto il profitto senza limiti, al benessere sociale e persino all’essere umano.
Il lavoro, fondamento della nostra Democrazia, basilare per condurre una vita dignitosa, è stato degradato dal potere economico senza vincoli, ad una merce somministrata, con la piena complicità di una politica assoggettata, sindacati silenziosi, lavoratori distratti e cittadini sempre meno consapevoli della Costituzione. Il diritto per un impiego stabile e ben retribuito è diventato un privilegio per pochi. Precarietà e flessibilità sono diventate condizioni abituali e rischiano di minare la nostra democrazia alle sue fondamenta.